AMADEUS – maggio

Tre splendidi esempi di come il maestro di Salisburgo trasformò la sonata per violino e pianoforte in una delle più raffinate forme di musica da camera»: così recita l’adesivo promozionale applicato sulla copertina di questo disco. Dopo l’ascolto, verrebbe da aggiungere “tanto più se a eseguire le musiche suddette sono due interpreti di qualità sintonizzati su questa particolare “linea d’onda” […] Due interpreti che hanno fatto dell’ornamentazione e della fantasia una ragione del loro far musica. I “tre splendidi esempi” suddetti sono le Sonate K. 306, K 376 e K 454, con cui Mozart reinventa, o forse sarebbe meglio dire inventa, un genere che fiorisce dalla specificità idiomatica della scrittura assegnata agli strumenti, dalla loro pariteticità costruita attraverso un dialogo nutrito da molteplici e differenti combinazioni, reso vivo da un continuo scambio di ruoli. Ed è proprio quest’ultimo aspetto, questa capacità di parlarsi ad essere esaltato nell’interpretazione di Minasi ed Emelyanycev a cui lo strumento d’epoca, el a provenienza barocca di Minasi, donano impagabili screziature d’imprevedibilità. 
Massimo Rolando Zegna

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